martedì 7 maggio 2019

Il ragazzo che catturò il vento




Uscito da qualche mese su Netflix, il film “Il ragazzo che catturò il vento” racconta la storia vera di William Kamkwamba, che ha vissuto con la sua famiglia in un povero villaggio dell’Africa, Kasunguglawi. L’economia principale del suo piccolo paese era principalmente la coltivazione del tabacco e del grano. A un certo punto gli industriali del tabacco iniziarono a farsi vendere i terreni di quella zona per abbattere gli alberi e utilizzarli come combustibile nella loro industria. Gli abitanti del villaggio non erano d’accordo all’abbattimento degli alberi, ma erano costretti a vendere le terre per ricavare soldi perché erano tutti caduti in povertà. Dopo un susseguire di alluvioni e caldo torrido che impedivano la coltivazione, il popolo, come se non bastasse, fu sorpreso da una grande siccità e da una carestia. La famiglia di William, contadina da sempre, era alle prese con questa grave carestia; intanto il padre faceva di tutto per trovare i soldi per pagargli le rette scolastiche a ma non fu abbastanza e William fu costretto a lasciare la scuola. Dopo aver fatto un patto con l’insegnante, fidanzato con la sorella di William, riuscì ad avere per poco il permesso di entrare clandestinamente in biblioteca dove imparò molte cose, tutto questo all'insaputa del preside, fino a quando quest’ultimo lo scoprì. La situazione era ogni giorno più tragica, il paese stava diventando desertico, tutti scappavano, mancava il cibo. La famiglia di William riusciva a stento a mangiare, in paese c’era il delirio, la gente accecata dalla fame rubava il cibo agli altri. William era sempre stato appassionato all’elettronica, da piccolo aggiustava le radio per pochi spiccioli e andava alla discarica a raccogliere pezzi elettronici. SI arriva al punto di non ritorno: la famiglia e il paese senza cibo non avevano speranza.A questo punto però, mettendo in pratica quello che aveva letto in biblioteca sull’elettronica ed energie rinnovabili, William ebbe un'idea: si mise a costruire un piccolo prototipo di pala eolica che funzionava. Era intenzionato a costruirne una più grande in modo da alimentare una pompa per tirare estrarre dal pozzo l’acqua e irrigare i campi aridi, ma il padre non voleva dargli la bici che era un componente essenziale per far girare con la catena la pala eolica. Quando il padre di William capì che non c’era più niente da perdere pensò che tanto valeva provare, così William prese la bici del padre, la tagliò e con l’aiuto di tutti si misero a costruire la pala eolica. Era tutto collegato, batteria, pompa al pozzo e pala, ad un certo punto la pompa iniziò a dare segni di vita e poco dopo ecco che comparse l’acqua che irrigò i campi e portò la gioia a William e al suo paese. 
Questa storia è collegata a tanti temi soprattutto ambientali. E’ collegata al tema del riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici che comportano eventi anomali come alluvioni ed eccessiva siccità che hanno messo in difficoltà le coltivazioni in Africa. E’ collegata al tema dell’eccessivo consumo dei paesi ricchi delle risorse dei paesi poveri in via di sviluppo in questo caso i uomini potenti che hanno abbattuto gli alberi togliendo le risorse agricole al popolo di William, come accade ogni giorno per le coltivazioni di olio di palma in Amazonia e la deforestazione per esempio. Questa storia mette in pratica anche l’esempio di utilizzare le energie rinnovabili come ha fatto William costruendo tutto da solo una pala eolica: ce l’ha fatta un ragazzo di 13 anni da solo in Africa perché non possiamo farcela anche noi paesi ricchi? Fa riflettere molto questa storia vera, ci dà l’esempio di come si sentono le persone dei paesi in via di sviluppo a perdere le proprie terre e le proprie risorse per colpa di un uomo ricco che gliela strappa, e ci incentiva a pensare di usare energie rinnovabili. Ci fa pensare come le cose che noi diamo per scontate ogni giorno, come andare a scuola e mangiare, non siano così poi banali e semplici da fare per tutti.

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