venerdì 15 maggio 2020

IL MONDO CONTRO IL COVID 19




Il mondo sta affrontando la pandemia di coronavirus,  una situazione difficile e ogni paese ha reagito in modo diverso. Ci sono varie supposizioni sull’origine del virus, quella che la maggior parte degli scienziati ritiene corretta è che il virus abbia fatto un salto di specie, uno spillover, nel mercato di animali selvatici nella città di Wuhan. Questa zona intorno alla metropoli cinese, di 60 milioni di abitanti, è stata messa in quarantena il 23 gennaio. Gli abitanti di Wuhan e le zone circostanti sono stati isolati completamente dalla vita, che la restante popolazione di circa 1 miliardo di persone, continuava a fare normalmente, coprendo con il suo lavoro anche il fabbisogno della regione messa in quarantena. 
Ora la zona rossa sta lentamente tornando alla vita di prima. Le restrizioni decise dal governo cinese erano molto rigide, in Italia non è possibile replicarle in quanto siamo una democrazia. 
Molti paesi occidentali, invece, per combattere la diffusione del virus, si sono basati sul modello sud coreano. In questo paese per la lotta contro il covid si è optato per postazioni per i test, test a domicilio e posti di blocco nelle strade. Un mezzo fondamentale per la Corea è stata la tecnologia; infatti l’uso di quest’app, chiamata “corona 100m”, che geocalizzava spostamenti delle persone con il coronavirus, ha aiutato a capire i presunti infetti. Ci sono state varie polemiche sull’utilizzo di quest’app in quanto ci potrebbero essere violazioni della privacy, ma il governo sudcoreano è tutt’ora molto fiero di questa innovazione e dei risultati ottenuti. Per quanto riguarda gli Stati Uniti,il presidente Trump e il suo governo avevano delle perplessità sul covid. Dicevano all'inizio “il coronavirus è un’influenza stagionale andrà via con il caldo” .Queste erano le parole del presidente Trump, prima che il virus colpisse anche gli Stati Uniti. Negli USA il virus è arrivato solo a fine marzo, solo due settimane fa questo paese ha raggiunto il picco massimo di contagi, infatti a differenza di Cina e Corea, gli Stati Uniti si trovano ancora nella fase 1. Se in Italia i maggiori contagi sono stati nella provincia e nei centri urbani medi e piccoli,  negli Stati Uniti sono state colpite le grandi città che stanno avendo le maggiori difficoltà per ospitare negli ospedali i malati di covid. New York è la città più colpita, che oggi conta 18 mila morti causati dal covid. Un altro problema negli Stati Uniti si è presentato nel fare i tamponi e nel curare tutti i malati di covid, in quantoil dititto alla salute non è garantito gratuitamente dallo stato e non tutti hanno le assicurazioni sanitarie o possono permettersi di pagarsi le cure. 
La Nuova Zelanda, invece, si è trovata in una situazione completamente diversa dal resto del mondo; infatti il paese conta solo 1500 contagi e 19 morti. La premier Jacinda Arden ha giocato d’anticipo: ha chiuso le frontiere, ha fatto tamponi a tappeto e ha tracciato i contatti delle persone infette. 
La premier neozelandese, però, non canta ancora vittoria, perchè il nemico può sempre tornare, ma già da questa settimana il paese si sta preparando alla fase 2. In Italia invece ci siamo trovati in una situazione completamente diversa: il primo caso nel nostro paese si è verificato intorno ai primi di febbraio a Codogno, in Lombardia. Dopo quel primo caso alcuni comuni sono stati messi in quarantena, purtroppo questo non ha fermato il virus. La gente, nel resto dell'Italia,  continuava a vivere come se niente fosse successo, fino a quando il 7 marzo tutta l’Italia si è trovata in quarantena: tutto quello che fino a prima era la normalità non è stato piu’ possibile. Negozi, attività e industrie che non vendono o producono beni di prima necessità hanno chiuso. Molte persone si ritrovate a casa senza stipendio, senza neanche i soldi per fare la spesa. L’Italia come il resto del mondo si è ritrovata in una crisi economica. Dopo due mesi di quarantena il nostro paese si prepara per la fase 2: i negozi sono pronti a rialzare la saracinesca dopo molto tempo e le industrie sono pronte a ricominciare. 
Finalmente anche parenti, affetti stabili e a breve anche gli amici si potranno incontrare sempre rispettando le norme di sicurezza. La guerra contro il covid-19 non è ancora finita, né in Italia né nel resto del mondo. Probabilmente qualcosa cambierà, non sappiamo se in bene o in male. Sicuramente questa cosa ci ha fatto riflettere e apprezzare di più le piccole cose. E ci ha fatto capire che non possiamo controllare tutto, questo è importante ricordarselo sempre.

Gaia Ferrante, Asia Belcastro, Andrea Trombaccia, Aurora Zunino, Aurora Boleri

Nessun commento:

Posta un commento

23 maggio 1992, Cosa Nostra uccide Giovanni Falcone, ma la sua morte per la mafia sarà l'inizio della fine

Giovanni Falcone nasce a Palermo il 18 maggio 1939 nel quartiere malfamato della Kalsa,  da Arturo, direttore del Laboratorio chimico provin...